silenzio e libertà
Chi non vive il Silenzio, chi no ne ha fatto l'esperiena, ovvero chi non è passato esistenzialmente attrverso di esso, non può essere tollerante, deve essere rigido e, pertanto, non può essere felice se le cose non vanno come uno "vorrebbe" o si "pensa" che dovrebbero andare.
Ciò vuol dire che l'esperienza del Silenzio sta alla base della libertà, del pluralismo, della tolleranza e della felicità.
Chi vive il Silenzio sa che le cose si possono dire, fare e pensare in molti modi.
Il Sienzio non fa violenza alle cose, le colloca al loro posto.
Raimon Panikkar
Ciò vuol dire che l'esperienza del Silenzio sta alla base della libertà, del pluralismo, della tolleranza e della felicità.
Chi vive il Silenzio sa che le cose si possono dire, fare e pensare in molti modi.
Il Sienzio non fa violenza alle cose, le colloca al loro posto.
Raimon Panikkar
Nel silenzio ti ritrovi senza giudizi e pregiudizi, perchè non è poi così fondamentale definire "chi siamo"... nessuna parola sarebbe adatta ad una giusta definizione.
RispondiEliminaMi sembra quasi di vivere cercando di stare sempre in un equilibrio instabile, come se fossi sospesa a metà, tra la vita del quotidiano e qualcosa in me che tende al silenzio e cerca armonia tra dentro e fuori, tra ciò che vive e fa rumore e ciò che respira nel silenzio.
Quell’”io” che in realtà non è mai qualcosa di definito in modo preciso, è qualcosa che si trasforma sempre in ogni situazione e non lo so ho questa strana sensazione di stare un pò in "bilico"... tra lasciare andare l'idea di se stessi per perdersi in ciò che siamo quando siamo in totale assoluto silenzio senza pensieri.
A me anche se è una cosa che apprezzo in realtà fa paura .
Buona notte
Tamara
qualche tempo fa un carissimo amico mi ha regalato un libro sull'esicasmo, la preghiera del cuore.
RispondiEliminaLo sto leggendo con molta calma per più motivi,prima di tutto per il fatto che le letture impegnative non sono mai state il mio forte, e poi perchè questo è un libro che quando lo inizi ti viene la voglia non di leggerlo ma di "masticarlo".
non vado avanti veloce nella lettura perchè leggo due pagine e poi torno indietro di una. La rileggo e mi accorgo che c'era ancora qualcosa da capire, e così via.
Insieme a tante altre, ci sono pagine sul silenzio che sono una poesia. Le leggo e rileggo e mi danno gioia.
Vi propongo solo alcune frasi:
"IL silenzio non è da fare, è già li,basta togliere le parole, è là come la pagina bianca fra le righe". tanto per cominciare,
OPPPURE
"Tacere ci rende anche capaci di ascoltare, pregare non è solo parlare a Dio, è ascoltarlo, e sopportare talvolta il suo silenzio. ASCOLTA ISRAELE è il primo comandamento"
e ancora:
"non si tratta di fare del silenzio un idolo; come la parola esso non ha valore che per il peso d'amore che lo abita e lo rende leggero; a lato di questo silenzio amoroso, quanti silenzi pesanti, quanti silenzi ipocriti, accigliati o che semplicemente non hanno nulla da dire, quanti silenzi d incomunicabilità! A questi Cristo avrebbe detto "Parla piuttosto. Quando avrai detto ciò che hai da dire, taci, gusta il silenzio, non intrattenere vani discorsi,non disperderti in parole inutili.""
e poi tanto altro ancora solo riferito a TACE, ma prima viene il FUGE e poi il QUIESCE.
Insomma...... se vi interessa il libro è L'esicasmo che cos'è e come lo si vive di Jean-Yves Leloup.
Io ringrazio il Curato d'Avane.
e prima di andare a nanna, "rimastico un pò".
Ciao
Maira