il trampolino
Il silenzio permette di mantenere il controllo, di riflettere sempre in anticipo, di essere un passo più lontani dal discorso e dalle sue tesi.
Esso appartiene in modo specifico all’ordine della sintesi. Tutti i conferenzieri e i professori universitari consumati sanno che, al di là della sua lentezza o rapidità, un discorso punteggiato di silenzi significativi alla fine di certe frasi trasmetterà meglio il messaggio o l’insegnamento.
Occorre lasciare allo spirito dell’altro il tempo di immagazzinare l’informazione ricevuta.
Questi silenzi devono però essere brevi, per non distrarre l’attenzione, per non farla affondare in un baratro d’assenza.
Esso appartiene in modo specifico all’ordine della sintesi. Tutti i conferenzieri e i professori universitari consumati sanno che, al di là della sua lentezza o rapidità, un discorso punteggiato di silenzi significativi alla fine di certe frasi trasmetterà meglio il messaggio o l’insegnamento.
Occorre lasciare allo spirito dell’altro il tempo di immagazzinare l’informazione ricevuta.
Questi silenzi devono però essere brevi, per non distrarre l’attenzione, per non farla affondare in un baratro d’assenza.
E’ altrettanto vero che il silenzio, se serve come protezione nei giochi di potere, può anche proteggere il dispiacere, la colpevolezza, l’imbarazzo, la debolezza,la felicità, la sorpresa, tutti gli stati emozionali più o meno intensi che sono presenti in noi, tutte le nostre reazioni nascoste, tutti i nostri fantasmi e i nostri deliri più segreti.
Il silenzio è il retro della facciata, il rovescio della maschera, la faccia nascosta della persona.
Il silenzio è il retro della facciata, il rovescio della maschera, la faccia nascosta della persona.
Il trampolino della parola.
Marc De Smedt
QUANTO MI PIACE QUESTO TRAMPOLINO DELLA PAROLA!
RispondiEliminaIL RETRO DELLA FACCIATE, IL CLASSICO "LATO B" DEI VECCHI 45 GIRI, CHE A VOLTE ERA MEGLIO DEL LATO A.
NON RISERVIAMOLO SOLO AI CONFERENZIERI ED AI CONSUMATI PROFESSORI UNIVERSITARI.
LO VEDETE MALE ANCHE NEL NOSTRO QUOTIDIANO? IO NO!
USIAMOLO OGNI GIORNO, NEI RAPPORTI CON NOI STESSI E CON GLI ALTRI, DI QUALSIASI FORMA ESSI SIANO.
TRA AMICI, TRA MARITO E MOGLIE, TRA GENITORI E FIGLI ECC. ECC.
IL SILENZIO NON DEVE ESSERE PESANTE, MA LEGGERO, PIACEVOLE, PER ASSAPORARE QUELLO CHE HAI ASCOLTATO O DETTO E QUELLO CHE DIRAI O ASCOLTERAI.
SE LO SENTI PESANTE, IMBARAZZANTE, E SEI IN ANSIA PER NON SAPERE COSA DIRE,PER ME SIGNIFICA CHE IL TUO RAPPORTO CON QUELLA PERSONA ( O CON TE STESSO) NON E' VERO, NON E' FORTE, NON HA RADICI.
PENSO ALLE PAROLE CHE INSEGNAMO AI BAMBINI PICCOLI. SE DOPO OGNI PAROLA NUOVA, OGNI INSEGNAMENTO NUOVO, NON METTIAMO UN SILENZIO CHIARIFICATORE, DIVENTA UN'INSALATA CON TANTO SALE :IMMANGIABILE.
NON SO SE SONO RIUSCITA A SPIEGARE QUELLO CHE VOLEVO DIRE, PROBABILMENTE MI SONO PERSA PER STRADA. SCUSATEMI.
CIAO A TUTTI
MAIRA