preghiera e teologia

"Se sei un teologo, puoi pregare veramente. Se preghi veramente sei un teologo." Queste parole di Evagrio evidenziano la relazione tra preghiera e teologia: l'una non può esistere senza l'altra. Per i padri della Chiesa la teologia non è una teoria astratta sul Dio sconosciuto: è piuttosto la ricerca di un incontro personale con Lui. La teologia genuina non tratta Dio come un argomento dall'esterno, ma è in Dio; non considera Dio come un oggetto, ma dialoga con Lui come Persona. La teologia cristiana è derivata dalla preghiera e dall'esperienza mistica. E' il contrario di una conoscenza accademica oggettiva che sia distante da Dio. La purificazione e la pacificazione della mente necessari per la preghiera sono richieste anche per la teologia.
La preghiera, d'altra parte, deriva ed è basata sulla teologia. Non ci può essere preghiera autentica fuori dalla verità: questo è un articolo di fede essenziale della Chiesa Ortodossa.
Distorsioni della verità portano a distorsioni nella pratica della preghiera, e viceversa.
La preghiera autentica è quella praticata in un contesto di comunità ecclesiale, perfino quando è preghiera personale.
"Nessuno è cristiano da solo, ma solo come membro di un corpo" scrive Fr. Georges Florovsky, "anche nella solitudine della propria 'stanza' un cristiano prega come memro di una comunità redenta, della Chiesa. La preghiera personale di ogni cristiano non è scollegata dalla preghiera della Chiesa: non è altro che il prolungamento del culto divino.
La vita intera del cristiano è La Liturgia che celebra nel suo cuore e rivolge a Dio Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo.

Hilarion Alfeyev

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