una questione di fiducia

Albert Einstein disse che c'è una domanda fondamentale che dobbiamo porci riguardo all'universo: ci è amico o no?
Non siamo in grado di rispondere a questa domanda una volta per tutte.
Tutto quello che possiamo fare è prendere la vita come un esperimento.
Tutti gli esperimenti seri cominciano con un'ipotesi. In questo caso l'ipotesi è che l'universo ci è amico, che favorisce la vita umana, l'amore e il significato.
Per provare questa ipotesi dobbiamo vivere come se fosse vera, e vedere cosa succede. 
Dobbiamo sperare ardentemente che la nostra ipotesi sia giusta e quindi rischiare anche le conseguenze del fatto che possa essere sbagliata.
Tutto ciò rende la vita spirituale estremamente pericolosa.
E' la vita appesa alla fiducia.

Rami Shapiro

Commenti

  1. Dopo aver letto queste righe mi viene spontaneo pensare a come gli argomenti siano molto collegati al post precedente di Buddha, in pratica stiamo parlando del dubbio e della fede, entrambe facce della stessa medaglia.
    Mi vengono in mente un sacco di belle riflessioni a leggere così poche righe, sono pensieri un po’ contorti che appena si sono affacciati alla mia mente mi sono sembrati un pò assurdi ma riflettendoci un attimo e andando oltre le apparenze sono una bella verità: la certezza di avere dei dubbi è una conferma della tua fede, e più dubbi ti vengono più si rafforza la fede. Sembra quasi un’affermazione al limite dell’assurdo ma in realtà è una cosa molto veritiera. Penso che la differenza tra chi crede e chi non crede, non consiste nel credere in Dio o meno, ma la differenza sostanziale è fra chi si pone delle domande, chi s’interroga, chi cerca di capire … e chi dà tutto per scontato e resta passivo.
    Ma viene detto di più, non si può avere fede solo in ciò che si crede, ma solo in ciò che si sente, non bisogna prendere per oro colato tutto quello che ci viene detto, ma bisogna “adattarselo” addosso, bisogna viverlo, e il beneficio del dubbio non dovrebbe essere visto come mancanza di fede ma come una ricerca, una voglia di esaudire ogni curiosità che nasce dentro di noi.
    Ora non vorrei essere fraintesa ma in realtà non mi piace molto questa nostra fede cattolica in generale, il fatto è che mi da l’idea di una fede come una certezza, forse mi sbaglio ma io non la vedo così, o meglio io non ce l’ho così, la mia fede è più vicina a quella del dubbio, della fatica di vivere sulla mia pelle l’insegnamenti ricevuti, cercando di viverli nel quotidiano e non dando tutto per scontato perché è scritto così, o perché qualcuno l’ha detto o peggio perché fanno tutti così.
    Ecco forse la mia fede è più vicino alla fiducia che alla certezza … per me avere fede vuol dire fidarsi, vuol dire che non ho una certezza assoluta, la sento, la percepisco ma non è certezza. E’ un po’ come l’amore, te lo senti dentro, ti fidi, ma non è una certezza assoluta, non bisogna perdere di vista l’imprevedibilità della vita, il suo mistero, perché non ci dobbiamo dimenticare che la vita racchiude in sé il mistero, non si può comprendere tutto, ci sono domande a cui non si può rispondere, non ci sono risposte a tutte le cose. Non lo so perché ma fin da piccoli ci hanno fatto credere che Dio è onnipotente, che può fare tutto, ma in realtà non è così, ci sono delle volte che Dio può fare qualcosa, ogni tanto ci fa anche qualche miracolo, altre volte noi possiamo fare qualcosa, ma Dio in fondo ci ha lasciato liberi e se qualche volta facciamo delle cavolate e le cose non vanno come vorremmo non possiamo dare la colpa a Dio per le nostre azioni compiute in piena libertà. In conclusione noi uomini siamo sempre alla ricerca di certezze, siamo stati cresciuti con in testa il concetto di avere certezze, ma in realtà non sono quelle che contano, non credo che dobbiamo considerare la nostra fede come una certezza e farne il punto di partenza, credo più che la fede vada coltivata giorno dopo giorno, ogni tanto può “traballare” ma credo che sia la naturale condizione dell’essere umano a viverla così, con tutte le nostre debolezze e fragilità, altrimenti saremmo tutti perfetti come dei piccoli Dio …
    o dei fanatici integralisti con i “paraocchi” …
    Serena notte.
    Tamara.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

imparare il silenzio

sfida