sovversione 2
Sovversivo è il foglio su cui la parola crede d'accamparsi; sovversiva è la parola attorno alla quale il foglio dispiega il suo bianco.Un passo nella neve è sufficiente a scuotere la montagna.La neve ignora la sabbia. Eppure in tutte e due è il deserto.
Glaciale il bianco alle sue vette.
Nero il sole della parola.
Il patto tra la carta e il vocabolo - tra il bianco e il nero — è l'accoppiamento di due sovversioni rivolte l'una contro l'altra, nel cuore stesso della loro unione: lo scrittore ne fa le spese. S'accorda nell'apparenza soprattutto ciò che nell'interiorità si lacera. L'occhio coglie solo ciò che emerge.L'evidenza è il terreno ideale su cui opera la sovversione. Scrivi. E ignori tutti i conflitti che la penna solleva al suo passaggio: il libro è la posta in gioco di quei conflitti. Forse sovversivo è quel libro che denuncia, dentro la scia d'un pensiero aggredito, la sovversione della parola nei confronti della pagina e della pagina nei confronti della parola, e l'una con l'altra confonde. In questo senso, fare un libro vuole dire offrire un sostegno alle forze sovversive che attraversano il linguaggio e il silenzio, un sostegno che segna il ritmo delle loro riprese. La sovversione è l'arma preferita dall'inconsueto ma anche dall'ordinario. "Il rapporto con Dio", diceva, "è un rapporto indiretto con la sovversione". Ogni parola pronunciata è sovversiva in rapporto alla parola taciuta. Talvolta la sovversione passa attraverso la scelta, attraverso l'arbitrarietà d'una scelta, la quale si presenta forse come una necessità ancora oscura. Dio è sovversivo: e come ha potuto pensare che l'uomo non lo sarebbe diventato di fronte a Lui? Dio ha creato l'uomo a immagine della Sua sovversione. E se la sovversione fosse solo lo scarto tra la cosa creata e la cosa scritta?Uno stesso abisso separerebbe, allora, l'uomo dall'uomo e il libro dal libro.
"Divino o umano che sia", diceva, "'Io è il teatro di ogni sovversione".
"Un'arte di vivere", diceva anche; "arte mossa dalla sovversione! Questo forse è il principio della sapienza. "
Edmond Jabès
Glaciale il bianco alle sue vette.
Nero il sole della parola.
Il patto tra la carta e il vocabolo - tra il bianco e il nero — è l'accoppiamento di due sovversioni rivolte l'una contro l'altra, nel cuore stesso della loro unione: lo scrittore ne fa le spese. S'accorda nell'apparenza soprattutto ciò che nell'interiorità si lacera. L'occhio coglie solo ciò che emerge.L'evidenza è il terreno ideale su cui opera la sovversione. Scrivi. E ignori tutti i conflitti che la penna solleva al suo passaggio: il libro è la posta in gioco di quei conflitti. Forse sovversivo è quel libro che denuncia, dentro la scia d'un pensiero aggredito, la sovversione della parola nei confronti della pagina e della pagina nei confronti della parola, e l'una con l'altra confonde. In questo senso, fare un libro vuole dire offrire un sostegno alle forze sovversive che attraversano il linguaggio e il silenzio, un sostegno che segna il ritmo delle loro riprese. La sovversione è l'arma preferita dall'inconsueto ma anche dall'ordinario. "Il rapporto con Dio", diceva, "è un rapporto indiretto con la sovversione". Ogni parola pronunciata è sovversiva in rapporto alla parola taciuta. Talvolta la sovversione passa attraverso la scelta, attraverso l'arbitrarietà d'una scelta, la quale si presenta forse come una necessità ancora oscura. Dio è sovversivo: e come ha potuto pensare che l'uomo non lo sarebbe diventato di fronte a Lui? Dio ha creato l'uomo a immagine della Sua sovversione. E se la sovversione fosse solo lo scarto tra la cosa creata e la cosa scritta?Uno stesso abisso separerebbe, allora, l'uomo dall'uomo e il libro dal libro.
"Divino o umano che sia", diceva, "'Io è il teatro di ogni sovversione".
"Un'arte di vivere", diceva anche; "arte mossa dalla sovversione! Questo forse è il principio della sapienza. "
Edmond Jabès
ma non c'è un sovversivo 3 che mi chiarisce le idee? con il sovversivo 2 mi viene da pensare delle cose e poi esattamente il suo contrario;
RispondiEliminaperò mi piace quel Dio sovversivo pensato nel contesto delle beatitudini,...............
Che bellezza!!!
SOS
forse penso troppo!!!!
mi ritiro in silenzio
buona serata a tutti
Maira
X MAIRA - SOVVERSIVO N°3
RispondiEliminaChe è successo oggi?
L’elefante ha bisogno dello zuccherino???
Non so se riesco a farti capire come ho interpretato io questi pensieri.
L’idea del “silenzio sovversivo” è geniale perché in due parole fa un’istantanea di quello che è la realtà attuale, viviamo in una società rumorosa che “uniforma” sempre più le persone in una direzione e cioè verso il caos dei finti valori del denaro , del consumismo, dell’apparire a tutti i costi , non contano più i veri valori tutto è incentrato sul materialismo ed ecco che il silenzio sovverte quest’ordine stabilito perché in qualche modo destabilizza le persone e le porta a fermarsi per pensare di più, e quindi subentra la sfera spirituale, intesa non come la meditazione nella vera pratica in se stessa ma proprio come punto fermo per pensare con la propria testa, meditare sui propri pensieri e le proprie idee in controtendenza alla moltitudine. In realtà c’è nell’inerzia del silenzio una grande forza che in qualche modo fa paura , se ci pensi bene è un’arma molto potente, una persona silenziosa fa più paura di una che schiamazza e parla a vanvera.
Ora per quanto riguarda il Dio sovversivo è un po’ più complicato da spiegare.
Dio e l’uomo in realtà sono due sovversioni rivolte l’una verso l’altra, l’uomo è sempre stato fin dall’inizio sovversivo verso l’ordine della creazione stabilita da Dio,cioè verso la sua volontà, se ci pensi fin da Adamo ed Eva è stato così, allo stesso modo Dio è stato sovversivo verso il volere dell’uomo, cioè in qualche modo ha fatto svolgere le cose secondo il suo volere e non secondo la volontà dell’uomo.
Molto semplicemente a grandi linee prova a pensare alla storia di Giuseppe e i suoi fratelli, i suoi fratelli lo volevano morto , sovvertendo la volontà di Dio che in qualche modo ha fatto accadere vari fatti per riportare la trama della storia secondo la sua volontà iniziale, cioè salvando Giuseppe e riunendo alla fine tutta la famiglia. Lo stesso concetto prova ad applicarlo al foglio bianco e alla scrittura.
Mha ! chissa se non ti ho confuso ancora di più l’idee…
Buon notte
Tamara ( ti saluta anche Sid!!!)
P.S. Ricordati che ti devi pentire!!! Ma ora che ci penso non sarà stato mica questo testo così enigmatico la tua penitenza???
Di sicuro io ho durato una gran fatica a scriverti questa spiegazione...
Grazie Tamara, insostituibile compagna di silenzi e commenti.
RispondiEliminaNon riesco a spiegarmi come te, ma vedo che arriviamo a molti punti comuni.
Per il silenzio sovversivo, con piacere mi sono dichiarata eversiva.
Per quanto riguarda poi il sovversivo 2, vedo che, anche se passando da
strade diverse (tu da Adamo e Eva o da Giuseppe ed io dalle beatitudini) arriviamo
alla stessa interpretazione del Dio sovversivo, che stravolge e capovolge.
Mi era piaciuto così tanto questo stravolgimento, che non riuscivo più neanche a leggere il resto del post e allora ho mandato un SOS che tu prontamente hai raccolto.
Ciao
Maira
PS: caffè senza zucchero e poi per il pentimento chiederemo a chi di dovere!