la gioia di credere
Poiché le parole non sono fatte
per rimanere inerti nei nostri libri,
ma per prenderci e correre il mondo in noi,
lascia, o Signore,
che di quella lezione di felicità,
di quel fuoco di gioia
che accendesti un giorno sul monte,
alcune scintille ci tocchino,
ci mordano,
c'investano,
ci invadano.
Fa' che da essi penetrati
come "faville nelle stoppie"
noi corriamo le strade di città,
accompagnando l'onda delle folle
contagiosi di beatitudine,
contagiosi di gioia.
Perché ne abbiamo veramente abbastanza
di tutti i banditori di cattive notizie,
di tristi notizie:
essi fan talmente rumore
che la tua parola non risuona più.
Fa' esplodere nel loro frastuono
il nostro silenzio che palpita del tuo
messaggio.
Madeleine Delbrel
bellissima poesia da leggere e rileggere, sembra scritta per i nostri giorni, invece che qualche decennio fa. Non è un caso che l'autrice sia stata definita dai vescovi francesi "faro di luce per avventurarci nel terzo millennio".
RispondiEliminaho conosciuto i suoi scritti grazie ai post di questo blog, e andando a cercarne altri mi sembra che siano allo stesso tempo poesie e preghiere che ti riempono di luce, anche se possono sembrare a prima lettura, malinconiche.
Sarà perchè mi sento contagiosia nella gioia (vero tamara?)
buona giornata
Maira