o misterioso
Abbiamo pensieri che pensano Te,
parole che nominano Te,
ma non abbiamo Te.
Abbiamo l’amore,
che è la cosa più soave,
più potente,
più intima,
l’amore che è veramente il nostro centro …
Ma anche l’amore più profondo che ci è concesso,
non è che una squallida stanzuccia…
ove non riusciamo a trovarti…
Quel che teniamo tra le mani è sempre un atto creato,
un’immagine creata,
una parola che Ti pronuncia,
ma non sei Tu.
Le tue rare parole risuonano come un silenzio,
profonde nella loro quiete imperturbabile,
penetranti come le campane di mezzanotte,
che sottolineano e suggellano il silenzio delle tenebre …
O misterioso! Tu mi parli tacendo.
P. Lippert
MA COME SONO BELLE QUESTE PAROLE!!!
RispondiEliminaDescrivono molto bene proprio quello che non si può descrivere,
ci fanno capire quello che non possiamo capire fino in fondo.
Spesso Dio viene "rilegato" solo in un'immagine... in un luogo... in cielo...
ma quello che ci sfugge è che non lo possiamo "racchiudere" in nessuna parola,
in nessun ragionamento, non si può afferrarlo con la nostra mente,
con i nostri pensieri, non lo possiamo "smascherare" con la logica,
non è cosi' che si rivela Dio, a noi uomini ci ha dato solo degli strumenti per arrivare almeno nelle sue vicinanze, è con l'amore che ci ha donato e di cui siamo fatti che ci possiamo avvicinare a Lui
Forse l'unica via per poter almeno avere l'illusione di arrivare a Dio è il silenzio,
ma ci deve nascere da dentro di noi, dalla parte più profonda e più intima quella voglia di arrivare al silenzio, intendo quello vero e profondo che forse non raggiungeremo neanche mai, ma non deve essere una cosa imposta ... è come l'asino non si può farlo bere se non ha sete, sarebbe inutile.
In fondo la pienezza di tutte le cose si gusta solo nel silenzio, non esiste parola al mondo che possa esprimere il vero senso di una cosa, la sua vera essenza... stò pensando a tutta la bellezza che c'è in un semplice fiore di campo, in una conchiglia, in un tramonto, come si può racchiudere in una parola? Non è possibile...possiamo esprimere a parole quella bellezza ma non ne avremo mai l'essenza, e così con Dio potremmo sprecare fiumi di parole al riguardo, rischiando di non trasmettere quello che in realtà voleva dire, meglio sarebbe ascoltare quello che lui ci dice nel silenzio.
Buona giornata.
Tamara (°O°)
MI SEMBRA ANCHE UNA CONTINUAZIONE DI QUELLO CHE ABBIAMO ASCOLTATO DOMENICA SERA ALLA MEDITAZIONE.
RispondiEliminaNON TROVO LA PAROLA ADATTA, MA PER ME DOMENICA SERA E' STATA PIU' "profonda", è durata anche dopo che siamo venute via.
Sono quasi sempre d'accordo con te su quello che scrivi, anche ora, ma una non la condivido: "forse l'unica via per poter almeno avere l'illusione di arrivare a Dio".
Personalmente non condivido la parola illusione, probabilmente per una cattiva interpretazione mia, ma lì non mi ci piace per niente. Ti dispiace se io la sostituisco con speranza?
Pensa come sono scema, mi piace tantissimo quello che hai scritto ma una sola parola mi stravolge un pò il suo significato!
ciao
maira
p.s. lo sapevi vero che le bombarole sono anche uggiose?
Quanto mi rincresce non poter essere con voi... lo sono certamente col cuore e lo spirito. Sulla distinzione sottintesa dal testo - tra divinità non-manifesta e divinità manifesta - avevo scritto un lungo articolo sul mio vecchio blog in italiano, ormai da tempo chiuso, che trattava di spiritualità in senso ampio e del "lavoro su di sé". Ho smesso poi di parlare, sposando la vostra causa, quella del silenzio. Un caro saluto, G.
RispondiEliminaciao Gianrico,
RispondiEliminavolevo dirti che ormai è come se ci conoscessimo, anche se abitiamo a molti chilometri di distanza.
Chi l'avrebbe mai detto che con il silenzio si potesse fare anche questo!!
Ci sono anche altre persone che non scrivono qui ma ti leggono e che ormai conoscono te e i tuoi bellissimi lavori( vero Anna?).
a presto
Maira
xMaira - Mha! Mi dispiace di deluderti ma intendevo proprio la parola ILLUSIONE.
RispondiEliminaIllusione intesa come quell'appagamento che va a colmare il bisogno di una cosa di cui non siamo pienamente consapevoli, in questo caso la ricerca di Dio, confondendolo con altre cose, altre emozioni, altre sensazioni. Forse non mi sono espressa bene, ultimamente mi capita spesso... ma ti faccio un esempio che magari ti fa capire meglio quello che intendevo dire.
Di sicuro ti sarà capitato di vedere una persona magari di sfuggita, magari da lontano e di confonderla con un'altra e quando ti sei avvicinata ti sei accorta che non era chi pensavi che fosse... è stata un'illusione... ma magari dentro di te avevi il desiderio inconsapevole di vedere una determinata persona che la somiglianza ti ha fatto confondere con un'altra... Intendevo questa cosa qui, il desiderio che abbiamo di trovare Dio ci può dare anche l'illusione di raggiungerlo ... in fondo non siamo neanche certi di cosa in realtà sia Dio. In verità io credo davvero che la vita per come la concepiamo nella maggior parte del tempo è solo una grande illusione,viviamo con delle convinzioni che ci facciamo che in fondo non sono altro che illusioni, belle,gradevoli ma pur sempre illusioni sono, ognuno ha le "sue illusioni" personali e vive in base a quelle, se ci pensi bene anche l'amore è una grande illusione, siamo anche buffi in questo spesso abbiamo la presunzione di conoscere davvero l'altro, quando in realtà non conosciamo profondamente neanche noi stessi, come possiamo avere la pretesa di conoscere un'altro? E' veramente contraddittorio non trovi? Più illusione di così... Comunque vedila un pò come vuoi, se ci leggi meglio la speranza meglio per te, io quando medito non parto con la speranza di trovare Dio, se poi succede meglio ma cerco di vivere il silenzio, che mi ha veramente aperto mille porte su un sacco di cose che prima erano inconcepibili, in fondo Dio non credo si faccia trovare così facilmente ci avrebbe sicuramente fatto trovare altre vie più facili della meditazione. Questa è un'altra dimostrazione del fatto che le parole spesso sono "ingannatrici" ... meglio il silenzio.
Buona serata.
Tamara
Maira: Un grosso grazie per le tue parole così gentili. La nostra patria comune mi manca molto, ed anche il calore umano dei miei compatrioti. Un caro saluto a te e a tutti gli amici che mi seguono, silenziosi e non.
RispondiEliminaTamara: è giusto non coltivare illusioni, ma il concetto di illusione ha senso solo come complemento dialettico di ciò che illusione non è. E che esista ce lo dice l'amore puro e disinteressato. L'Amore permette di conoscere veramente, realmente, e la conoscenza conduce alla potenza di agire che è propria di chi ha fede, e massimamente dei santi.
Quello che occorre cercare a mio avviso è un risveglio della coscienza che ci permetta di vedere l'inanità del male e la prospettiva infinita aperta dall'Amore. Questo non vuol dire che sia facile o immediata una tale coscienza...
Un caro saluto,
G.
X Ardea Cinerea.
RispondiEliminaBellissime parole le tue, ma l'Amore che citi tu non è cosa comune, difficilmente l'ho incontrato tra i comuni mortali... è cosa rara ma esiste, non è illusione, le poche volte che l'ho incontrato me ne sono accorta subito...
Ma ci pensi come si vivrebbe tutti meglio se avessimo tutti almeno un pezzettino di "coscienza risvegliata"...
Buona giornata.
Tamara
Tamara: lo so che non è cosa comune ed è per questo che dopo aver vissuto una specie di "risveglio" ed essermi ritrovato con una coscienza differente, ho deciso dopo pochissimo tempo di non parlarne più. Ognuno deve fare la sua strada, e purificare l'Amore dalle scorie dell'egoismo per quanto lo può. Se non sbaglio era T. Campanella, un autore che ho molto studiato, che diceva che Dio può venire in noi molto più di quanto noi siamo capaci di elevarci a Lui. Prego per questo, per me e per gli altri.
RispondiEliminaBuona giornata a te,
G.
per tamara e gianrico:
RispondiEliminadopo un risveglio non è differente solo la coscienza, ma molto di più.
da quello che scrive gianrico mi sembra che sia insieme a noi la domenica sera.
ciao
maira
Maira: anche per i buddhisti, cui appartiene la terminologia, non esiste un unico, "grande" risveglio, se non in casi rarissimi. Neppure Buddha si è illuminato tutto d'un colpo. Esistono esperienze più o meno significative per chi ha almeno incominciato a cercare. Disgraziatamente - o fortunatamente, secondo i punti di vista - l'inizio della ricerca è marcato da una profonda sofferenza, da un senso di totale inadeguatezza e insoddisfazione. Ciò che gli alchimisti chiamavano nigredo.
RispondiEliminaEd ora dico no alla logorrea e mi fermo... :-) Buon WE cari amici,
G.