dal silenzio, la parola

La sorgente dell’Essere è il silenzio, il nulla, dal quale la parola è generata.
Dal silenzio del Padre è sorta la parola. Ignazio di Antiochia dice: «Cristo, il
Lógos di Dio, proviene dal silenzio». Parola e silenzio stanno dunque in un
rapporto che non è dialettico, ma dialogico, trinitario. Non si escludono reciprocamente,
ma si includono... Il connubio tra parola e silenzio costituisce
oggi forse la sfida più significativa in vista di un fruttuoso incontro tra le forme
di spiritualità abramiche e asiatiche... Solo nel silenzio può essere sentito
il divino, e in ciò si ritrovano quasi tutte le tradizioni spirituali... Il silenzio è
lo spazio vuoto nell’intimo del nostro proprio essere, il vuoto che “fa spazio”
alla théosis, alla divinizzazione. In questo spazio vuoto possiamo accogliere la
parola, il lógos, che proviene dal silenzio, e con essa il silenzio stesso. Tale accoglienza
può prodursi unicamente in modo “vergineo”. Verginità è il simbolo
della disponibilità al vuoto, all’essere vigili, al non essere contratti, alla
presenza: accogliere e lasciare che si incarni in noi, che operi e si dispieghi.
«E la parola si è fatta carne.» Tale è il destino di ogni uomo e di ogni parola.

Raimon Panikkar

Commenti

  1. Sono parole veramente illuminanti... dicono molto di più di quello che c'è scritto e leggiamo.
    Se la Parola e il silenzio giustamente s'includono a vicenda si può facilmente intuire che anche l'uomo fa parte di questa unità, che non è unica ma divisa,perchè non può esistere parola senza un'uomo che la pronunci ... l'uomo parla dando vita alla parola che nel suo nascere interrompe il silenzio...tutto è unito anche se ben distinto ...la parola pronunciata nasce dal nostro silenzio interiore ...quindi dalla parte divina che è in noi... e attraverso la nostra espressione "la parola divinizzata si fa carne..". Ora non sto' parlando di tutte le parole,a volte anche superflue,che ci salgono sulle labbra, ma di quelle vere, autentiche che ci nascono dal profondo, e che spesso non sono neanche "ragionate" più di tanto, parlo di quelle parole che ci nascono direttamente dal cuore, baipassando la parte razionale della nostra mente.
    Oserei quasi dire che vale la proprietà transitiva della matematica... e pensare che non ci ho mai creduto quando a scuola mi dicevano che la matematica mi sarebbe stata utile nella vita... guarda un pò mi ha fatto scoprire una "scintilla divina" dentro me... chi l'avrebbe mai detto!!
    Buona serata
    Tamara

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  2. è vero Tantam. dicono più di quello che c'è scritto, se le rileggi dicono ancora di più, compreso lo spazio bianco tra una parola e l'altra; quel vuoto che fa spazio,quel vuoto che, come diceva Gianrico in un commento di qualche giorno fa, non è assenza, anzi.....
    Non so se è pertinente, ma mi viene in mente l'inizio dei dieci comandamenti:
    "Ascolta Israele" e senza il silenzio non puoi arrivare neanche all'ascolto.
    Per Tamara: io a scuola amavo la matematica ma odiavo tante altre cose che invece poi, nel corso della vita... mai dire mai.
    Buona giornata a tutti
    maira

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  3. A me viene in mente che quando Pilato interroga Cristo su che cosa è Verità, Gesù non risponde... ci sono numerose interpretazioni sul significato da attribuire a questo silenzio, ma sono esegetiche, mentre la più profonda interpretazione è il silenzio stesso di Gesù. La Verità si trova lì.

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