esagerare

Il limite della preghiera è indefinito. La fine della preghiera è infinita. Avvertiamo come qui si apra improvvisamente una profondità affascinante nell'esperienza della preghiera e della ricerca di Dio. Il paradosso suona così: noi impariamo a rigare dritto secondo delle forme fino al momento in cui le forme e prescrizioni, misura e abitudini debbono cedere completamente il passo. L'educasione rimane un'educasione orientata verso la libertà, anche se essa presuppone che ci si sottoponga abbedienti a una determinata disciplina. Certe volte è bene concentrare la meditazione su tutti quei verbi in cui non è possibile esagerare in alcun modo. Chi ha un'indole in qualche modo passionale, si sentirà qui a suo agio. E' possibile esagerare nel "benedire", nel "lodare", nella riconoscenza? E' possibile andare fuori misura nell'attenzione a una cultura del silenzio? Qualcuno ha mai udito l'ultimo silenzio? Ogni silenzio raggiunto non è abitato da un silenzio ancora più profondo? La mia pazienza è esagerata se scopro improvvisamente dentro la mia paziente sopportazione un limite che parla proprio del contrario, ossia della mia forte impazienza? Nella nostra esistenza si trovano degli abissi stupendi. Il bello, il sublime, il gratuito sono indefiniti, sconfinati, smisurati, e chi ha il coraggio di ricercarli deve imparare a sintonizzare il suo desiderio su quanto è smisurato e abissale. Prima o poi potrà scoprire improvvisamente come il proprio desiderio sia permeato dal desiderio di un Altro. Il nostro cercare è abitato dal Suo cercare, il nostro amore più disinteressato non viene per primo. Meravigliati, continuiamo ad andare avanti, in un inesauribile ringraziamento.

B. Standaert

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