il cielo

Da qui si doveva cominciare: il cielo.
Finestra senza davanzale, telaio, vetri.
Un'apertura e nulla più,
ma spalancata.

Non devo attendere una notte serena,
né alzare la testa,
per osservare il cielo.
L'ho dietro a me, sottomano e sulle palpebre.
Il cielo mi avvolge ermeticamente
e mi solleva dal basso.

Perfino le montagne più alte
non sono più vicine al cielo
delle valli più profonde.
In nessun luogo ce n'è più
che in un altro.
La nuvola è schiacciata dal cielo
inesorabilmente come la tomba.
La talpa è al settimo cielo
come il gufo che scuote le ali.
La cosa che cade in un abisso
cade da cielo a cielo.

Friabili, fluenti, rocciosi,
infuocati e aerei,
distese di cielo, briciole di cielo,
folate e cumuli di cielo.
Il cielo è onnipresente
perfino nel buio sotto la pelle.

Mangio cielo, evacuo cielo.
Sono una trappola in trappola,
un abitante abitato,
un abbraccio abbracciato,
una domanda in risposta a una domanda.

La divisione in cielo e terra
non è il modo appropriato
di pensare a questa totalità.
Permette solo di sopravvivere
a un indirizzo più esatto,
più facile da trovare,
se dovessero cercarmi.
Miei segni particolari:
incanto e disperazione.

Wislawa Szymborska

Commenti

  1. Questa poesia è semplicemente stupenda, in queste righe si racchiude tutto il mistero dell’infinito, che non è descritto come immaginato, ma è cosa reale legata ad una determinata cosa, in questo caso il cielo, che lo descive nella sua straordinaria realtà di cosa finita in se stessa ma in realtà allo stesso tempo è veramente infinita nel suo essere, e si capisce veramente che è presente questo grande mistero che è Dio, che non potremmo mai capire fino in fondo perchè è davvero al di sopra delle nostre capacità di comprensione. Ma la cosa straordinaria è che questo infinito ce l’abbiamo anche dentro di noi, perchè se non sbaglio da qualche parte ho letto che siamo stati fatti "a sua immagine e somiglianza" quindi anche dentro di noi c’è qualcosa di questo mistero che in qualche modo ci mette in comunicazione con Dio, e credo che quella sensazione d’inquietudine che proviamo dentro sia generata proprio da questa cosa, perchè noi esseri umani non siamo una cosa fine a se stessa con un confine ben stabilito, ma andiamo oltre l’essere dell’uomo siamo "un abitante abitato,un abbraccio abbracciato,una domanda in risposta a una domanda.” Perché abbiamo Dio dentro di noi, e se ci guardiamo bene intorno potremmo vedere tutto questo in tutto quello che ci circonda, e potremmo davvero ritrovare tutta l’immensità del mare in una goccia d’acqua, tutta la grandezza del cielo in un riflesso sull’acqua, quasi impossibile da capire ma veramente semplice da “vedere e sentire” se soltanto per un attimo ci abbandoniamo soltanto a viverle certe situazioni invece che a cercare sempre di capire, solo così ci possiamo davvero accorgere dell’armonia che ci circonda e se incominciassimo a guardare il mondo con occhi incantati forse ci accorgeremmo di farne parte anche noi.
    Che bellezza, mi sono accorta adesso che stasera vado a dormire con il cielo che mi abbraccia… come cuscino userò una nuvoletta…
    Infiniti sogni a tutti
    Tamara

    RispondiElimina
  2. grazie tam tam.
    dopo aver letto il tuo commento, mi è capitato di riascoltare la canzone "spunta la luna dal monte" di Pierangelo Bertoli con i Tazenda.
    ti consiglio di andare a vedere anche il video, se puoi, o comunque di riascoltare la canzone; anche la luna potrebbe essere un ottimo cuscino.
    se non trovi la canzone dimmelo che ti dico dove l'ho trovata stamani(non posso dirti di più altrimenti sarebbe pubblicità elettorale).
    buon fine settimana a tutti
    maira

    RispondiElimina

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