Ma che razza di Dio c'è nel cielo



L’infinito silenzio sopra
un campo di battaglia
quando il vento ha la pietà
di accarezzare;
l’inspiegabile curva della moto
di un figlio
che a vent’anni te lo devi
già scordare…
Sentire d’essere noi
le sole stelle sbagliate
in questa immensa
perfezione serale;
e non capirci più niente
nel viavai di messia
discesi in terra per semplificare.
Ma che razza di Dio c’è nel cielo? …
Ma che razza di guitto
mascherato da Signore
sta giocando col nostro dolore?
Ma che razza di disperato,
disperato amore,
lo potrà mai consolare?
Aprire gli occhi e morire
in un fruscio di farfalla
neanche il tempo
di una ninna nanna;
l’idiozia della luna,
la follia di sognare,
la sterminata noia
che prova il mare;
e a quest’assurda preghiera
di parole,
musica, colori, che Gli continuiamo
a mandare,
non c’è nessuna risposta,
salvo che è colpa nostra
e che ci dovevamo pensare…
Ma che razza di disperato,
disperato amore
può tagliare la notte e il dolore?
Ma che razza di disperato,
disperato amore
più di questo respirare,
più di tutto lo strisciare? …
Ma che razza di disperato,
disperato amore
più di questo insensato dolore? …
Ma che razza di buio c’è nel cielo?
Ma che razza di disperato,
disperato amore
più di questo non capire,
non sapere di sbagliare
e lasciarsi perdonare?
Ma chi è l’altro Dio
che ho nel cuore?
Ma che razza d’altro Dio
c’è nel mio cuore,
che lo sento quando viene,
che lo aspetto non so come
che non mi lascia mai,
non mi perde mai
e non lo perdo mai.
Roberto Vecchioni

Commenti

  1. Oh che sorpresa!!!
    Passavo di qui x caso prima di andare a "nanna" e non ci crederai ma stavo ascoltando proprio Vecchioni, "Sogna ragazzo sogna".
    Ogni tanto ci penso a come sono stati fortunati quei ragazzi che l'hanno avuto come insegnante...
    Buona notte e sogni d'oro.
    Tamara ;-)*

    RispondiElimina
  2. ben detto Tamara, ce ne vorrebbero di prof. così!! con tiziano avviamo visto diversi concerti di vecchioni; senon ricordo male l'album che contiene questa canzone è il lanciatore di coltelli e l'abbiamo visto a Firenze al Verdi; devo confessare però che non avevo percepito il significato, forse perchè ascoltato poco e mi sembrava uno degli album più brutti. ma mi sa che sbagliavo e mi ero fermata in superficie.
    ciao Tamara

    RispondiElimina
  3. Ciao Maira
    l'album è proprio "il lanciatore di coltelli" del 2002, ti consiglio di riascoltarlo xchè ci sono dentro delle canzoni stupende se le ascolti bene:
    "Viola d'inverno", "La bellezza" " e "figlio figlio" sono delle vere poesie.
    Credo che sia una cosa normale non capire sempre i testi delle canzoni,a me succede continuamente anche con testi che so quasi a memoria, a distanza di tempo mi capita di trovare un significato che prima non avevo capito, una sfumatura che non avevo colto e che all'improvviso ti cambia il senso di tutto, magari ti sfugge una parola che ti cambia il significato,anche se molto dipende anche dallo stato d'animo che hai quando le ascolti,spesso fai talmente l'orecchio ad una canzone che quasi non l'ascolti più.
    Buona giornata
    Tamara (*_*)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

sfida

Data est mihi omnis potestas