venerdì santo

Crux fidelis, è un  inno scritto da san Venanzio Fortunato (530-609) in  occasione  di una processione  con la  reliquia  della  Croce,  per la regina Radegunda. 
Nella liturgia è l'inno per l'adorazione della Croce e in passato era molto famoso.
Il testo liturgico è modificato rispetto all'originale riportato qui sotto.
Questo inno ci insegna a guardare la Croce come segno d'amore, di vittoria e di speranza.
Lo stesso simbolo della Croce ci suggerisce, con l'incrocio dei pali, di portare nella preghiera l'attenzione al centro, nel cuore.

Crux fidélis ínter ómnes
árbor úna nóbilis
núlla sílva tálem prófert,
frónde, flóre, gérmine.
Dúlce lígnum, dúlces clávos,
dúlce póndus sústinet.

Pánge língua gloriósi
láuream certáminis, 
et súper crúcis trophéo
dic triúmphum nóbilem
quáliter Redémptor órbis
immolátus vícerit.

Félle pótus écce lánguet
spína, clávi, láncea,
míte córpus perforárunt,
únda mánat et crúor
térra, póntus, ástra, múndus,
quo lavántur flúmine!

Flécte rámos, árbor álta,
ténsa láxa víscera,
et rígor lentéscat ílle,
quem dédit natívitas
et supérni mémbra régis
ténde míti stípite.

Sóla dígna tu fuísti
férre múndi víctimam
átque pórtum præparáre
árca múndo náufrago
quam sácer crúor perúnxit
fúsus ágni córpore.

Sempitérna sit beátæ
Trinitáti glória
æqua Pátri Filióque,
par décus Paraclíto
uníus trínique nómen
láudet univérsitas.

Traduzione:
Croce fedele, fra tutti
unico albero nobile:
nessuna selva ne produce
uno simile per fronde, fiori e frutti.
Dolce legno, dolci chiodi
che sostenete il dolce peso.

Celebra, o lingua, la vittoria
del glorioso combattimento,
e racconta del nobile trionfo
davanti al trofeo della croce:
in che modo il redentore del mondo,
pur essendo vittima, abbia vinto.

Ecco, egli langue, abbeverato di fiele,
poiché le spine, i chiodi e la lancia
hanno trafitto il mite suo corpo,
da cui sgorgano sangue ed acqua:
in quel fiume sono lavati la terra,
il mare, il cielo, il mondo.

Piega i rami, o albero singolare,
rilascia le fibre tese,
si addolcisca quel rigore
che natura ti diede
ed offri un mite sostegno
alle membra del re celeste.

Tu solo fosti degno
di sostenere la vittima del mondo;
tu solo fosti l’arca degna di procurare
un porto al naufrago mondo;
tu, bagnato dal sacro sangue
scaturito dal corpo dell’agnello.

Sia gloria eterna
alla beata Trinità;
uguale onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Tutto il mondo dia lode
al nome di Dio, uno e trino.

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