Signore, aiutaci ad edificare una Chiesa in cui è bello e buono vivere in cui si può respirare, dire quello che si pensa una Chiesa di libertà una Chiesa che ascolta prima di parlare che accoglie prima di giudicare che perdona senza voler condannare che annuncia piuttosto che denunciare. Una Chiesa di misericordia una Chiesa in cui l’audacia del nuovo, dell’inaudito sarà più forte dell’abitudine di fare come prima. Una Chiesa in cammino in cui lo Spirito potrà farsi invitare perché non tutto sarà previsto, regolato, deciso in anticipo. Una Chiesa aperta, una Chiesa di cui non si possa dire: “vedete come sono organizzati” ma piuttosto: “vedete come si amano! Sono discepoli di Gesù Cristo!” Guy Deroubai ( vescovo di Saint Dénis + 1996)
Stupendo il tramonto sul mare, quest’immagine fa l’accoppiata perfetta con la lettura che sto facendo adesso, leggete che bello questo brano sembra scritto per fargli da didascalia:
RispondiElimina“ Ogni giorno ci è chiesto di lasciare la terra ferma delle cose codificate, prevedibili, e di partire. Conosceremo la bellezza delle traversate, ma anche l’aggressione delle bufere. La fede non ce ne mette al riparo. Fede è sorprendere tra l’urlo delle acque e le raffiche del vento una voce quasi sommersa, quella del Dio della barca che rincuora, fa tacere il vento, non sempre quello degli eventi, ma il vento che scuote dentro, quello che sferza il cuore. Udrai la voce del Dio della barca, a sovrastare sorprendentemente quella della tempesta, e sarà energia come sangue nuovo che scende nelle vene delle braccia e delle mani e poi dilaga nel legno dei remi, in un battere inesausto, quasi sfida dei remi su onde limacciose livide del mare. Non è del Dio della barca sostituirsi all’uomo, lui crede negli uomini e nelle donne della barca, conosce di noi braccia e cavo di mani. Fa tacere la paura, la bestia nera, bestia delle bestie, che ha il potere di immobilizzarci, anticamera di ogni paralisi : “ Perché temete?”. E dunque benedette le voci, quella segreta di Dio e quelle, meno segrete ma pure sempre sottili, lontane da enfasi, di amiche e amici, compagni di traghettamenti, voci che hanno sapore e forza di spinta, spinta di traversate”
Angelo Casati
Un'armonia perfetta...
Buona notte Tamara