chi sono?

"Io chi sono?"
La risposta sta nel porsi la domanda,
 nel rendersi conto che io non sono il mio corpo,
 non sono quello che faccio,
 non sono quello che posseggo,
non sono i rapporti che ho,
 non sono neppure i miei pensieri,
non le mie esperienze,
 non quell'Io a cui teniamo così tanto.
 La risposta è senza parole.
È nell'immergersi silenzioso dell'Io nel Sé. 
 
Tiziano Terzani

Commenti

  1. e da qui devo capire che non sempre le risposte sono fatte di parole, ma anche di silenzi o di altre domande; semplicemente devo smettere di volermi sempre dare una risposta.

    mi sembra un bel modo di iniziare la settimana
    ciao a tutti
    maira

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  2. Ma che parole straordinarie, dette da un'uomo altrettanto straordinario
    Spesso ho sentito dire l'affermazione "sto cercando di dare un senso alla mia vita", non percepite una forte stonatura in queste parole? Ma chi siamo noi x dare un senso alla vita? Certe volte siamo proprio presuntuosi, ci eleviamo da soli ad artefici e padroni di cose che in realtà non ci appartengono, ci appartiene forse la nostra vita? Penso proprio di no, ci è stata donata, e che ci piaccia o no non è nelle nostre mani, non dipende da noi.
    Fino al momento che non comprendiamo questa cosa, cioè che la nostra vita ha già un senso già dal primo istante che siamo stati concepiti e che non l'abbiamo dato noi e che siamo venuti al mondo non per nostra volontà ma xchè apparteniamo ad un disegno più grande, ecco fino a questo momento vivremo soltanto "nell'illusione" di un vita, non sarà quella la vera vita. Mi spiego meglio, fino a quando viviamo condizionati dai nostri pensieri, dai nostri pregiudizi, dal giudizio degli altri, dalle problematiche del lavoro in realtà non viviamo la nostra vita, viviamo solo nell'llusione di fare le cose nel giusto modo, xchè ci hanno sempre insegnato questo fin da piccoli, ci hanno educato in un certo modo, facendoci credere che stavamo nel giusto,chi siamo noi x dire che siamo meglio di un cinese, di un africano, di un asiatico ma chi è dalla parte giusta noi o loro?Per riuscire davvero a capire bisogna fare un sacco di fatica e fare lo sforzo di non fermarsi alle apparenze,si deve fare un passo indietro e ripartire tutto da capo,ripartire da quella semplice e nello stesso tempo miracolosa cosa che ci da la vita cioè il respiro. Può sembrare una banalità ma in realtà parte tutto da lì, xchè non possiamo comprendere il mondo se prima non capiamo come siamo noi, e quando dico noi intendo il nostro vero essere interiore, e lo potremmo soltanto sapere se capiamo che in noi non c'è niente da cambiare, niente di sbagliato che non va, xchè siamo stati fatti così all'origine, il vero lavoro che c'è da fare è portare allo scoperto il nostro essere, che è sempre stato in noi fin da quando siamo nati, ma l'abbiamo sommerso con mille pensieri, mille ideologie, l'abbiamo sotterrato in cumuli di "spazzatura" che poco hanno a che fare con la nostra vera essenza, ecco cosa dobbiamo fare lo dobbiamo liberare, e non c'è cosa più semplice da fare, ma nessuno ci può aiutare in questo, ci possono indicare la strada (e x fortuna abbiamo dei cartelli stradali piuttosto alti e ben visibili) ma il vero lavoro dentro di noi lo dobbiamo fare da soli, dobbiamo semplicemente avere la pazienza di perseverare nel restare in silenzio, immobili ad osservare quello che succede al nostro interno e piano piano ci accorgiamo che il nostro essere si rivela, e a poco a poco ci rendiamo conto che anche le ferite del passato che ci sembravano indelebili ed invalicabili in realtà non sono più niente, bisogna semplicemete abbandonarsi al silenzio ed ascoltare quello che il nostro essere ci dice, sembra una contraddizione dopo anni passati ad imparare di tutto di più x raggiungere davvero la nostra interiorità bisogna dimenticarsi di tutto... sembra quasi una contraddizione, ma a pensarci bene nella vita cosa non lo è? Ma allora io chi sono? Rimanere davvero in compagnia di se stessi è semplicemente abbandonarsi a quel silenzio interiore che esiste soltanto quando non seguiamo i nostri pensieri, e più riusciamo a stare in questo stato di tranquillità più ci accorgiamo che i nostri pensieri e le nostre angosce in realtà non sono noi, e se veramente anche solo per un istante smettiamo di cercare di capire e ci limitiamo a sentire ecco che la risposta non ha bisogno di nessuna parola, la risposta si ode solo come una percezione che ci arriva direttamente dal silenzio, e possiamo davvero avvertire quel senso d’infinito, e giorno dopo giorno ci permette di avvicinarci alla nostra vera essenza che altro non è che silenzio.
    Tamara

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  3. La mia esperienza di "mini-risveglio" mi ha insegnato che è molto difficile vedere se stessi, è molto difficile "trovarsi" e che "trovarsi" significa trovare una dimensione di lavoro utile al miglioramento di sé e alla realizzazione della propria vera natura. Tutti ce l'hanno ma pochi la scoprono, per questo Eraclito ed altri come i buddisti parlano di "risveglio".
    Non siamo quello che crediamo di essere, ma un tempio vivente abitato dalla presenza di Dio.

    Buona giornata a tutti, G.

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  4. mentre leggevo alcune frasi del favoloso commento di tam tam,e passando........dal sacro al profano, mi risuonavano in testa alcuni versi di una canzone; è molto riduttiva rispetto al commento di Tamara,ma il tema centrale no. Se ne avete voglia ascoltate LA VITA E' UN DONO di Renato Zero.
    Buona giornata a tutti e buon inizio d'estate.
    Maira

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