estasi in un atto

INFINITO NERO
Estasi in un atto per voce e otto strumenti
Frammenti di Maria Maddalena de’ Pazzi 
(ricomposti da Salvatore Sciarrino)
Musica di Salvatore Sciarrino

"Una musica che si pone in regioni liminari che richiedono una percezione sottile, perché il suono è sempre ai limiti del silenzio, involucro cosmico dal quale provengono e nel quale subito rientrano; il suono che emerge dal silenzio e vi ritorna viene visto come un fenomeno epifanico, come la bellezza della nascita. Gli eventi sonori sono echi della memoria, una risonanza dell’inconscio, un’eco di quella profondità che si nasconde in superficie.
Per ascoltare bisogna svuotare la mente, disintossicarla dalle incrostazioni degli ascolti omologati." (http://www.finnegans.it/salvatore-sciarrino-percezioni-sottili-fra-sogno-veglia-renzo-cresti/

...L’anima si trasforma nel sangue, tanto da non intendere poi altro che sangue, non vedere altro che sangue, non gustare altro che sangue, non sentire altro che sangue, non pensare altro che di sangue, non poter pensare se non di sangue. E tutto ciò che operava la sommergeva e profondava in esso sangue
influirsi influssi influiva rinfluiva e il sangue influiva rinfluiva influssi rinfluire rinfluisce rinflui- sce influssi rinfluivono influsii rinfluivono supe- resaltando
allora il Santo mi versò sul capo un vaso e il sangue mi coperse tutta. Anche la Santa versò. Il latte mescolandosi col sangue mi fa una bel- lissima veste. Obumbrata la faccia

o, o, o

Vieni, vieni
Con la corona: le sue spine, lunghe, trapassano il Padre Eterno in cielo
Egli scrive su di me con il sangue. Tu con il latte della Vergine. Lo Spirito con le lagrime
Vieni
Non si aprino le nuvole, si bene il virgineo ventre

(silenzio)

si ma
vieni, vieni, deh, vieni, o vieni vieni

(silenzio)

ohimè, vivendo muoio

(silenzio)
o, o, o

(silenzio)

(stando un poco si mette a sedere) orsù eccomi in terra

(silenzio)

non posso ir più giù io

(silenzio)

e sì

(silenzio)

o savia pazzia

(silenzio)

(aprendosi nelle braccia tutta si rilassa, ferma ferma. E poi comincia a divincularsi; gesti e moti che pare si consumi, per un pezzo)
io non intendo

(silenzio)

(silenzio)

o, o, o

(silenzio)

o se le piante potessero avere amore, non griderebbero altro
o, io non lo so

(silenzio)

Timui timore amoris. Timui timore amoris. Timui timore amoris

(silenzio)

ma dillo, dillo
mors intravit per fenestras. Ma tu perché figure immagini e facce, aspirazione, insipira- zione e respirazione in te.

(silenzio)

vieni
su corpo tuo aperture a noi incognite. Usci, finestra buche, celle, forami di cielo, caverne. Senza fondo stillanti. Sono le piaghe dentro cui mi perdo
è meglio il tuo, sì. Si

(silenzio)

ohimè

(silenzio)

tu sei senza fine, ma io vorrei vedere in te qual- che fine...

FINE DELL’OPERA

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