la porta del cuore

Il Vangelo ci insegna che il regno di Dio si trova prima di tutto in noi. Se
non siamo capaci di trovare dentro di noi il regno, se non riusciamo a
incontrare Dio interiormente, nelle profondità stesse del nostro essere, le
probabilità che abbiamo di incontrarlo al di fuori sono estremamente remote.
Quando Gagarin fece ritorno dallo spazio e pronunciò la famosa frase: “Non ho
visto Dio da nessuna parte in cielo” uno dei nostri preti a Mosca osservò: “Se
non l’hai visto sulla terra, non lo vedrai mai in cielo”.
Questo vale anche per quello di cui sto parlando. Se non riusciamo a entrare
in contatto con Dio sotto la nostra pelle, se così si può dire, allora le
possibilità di riconoscerlo, perfino se lo si incontrasse faccia a faccia, si
riducono notevolmente.
Giovanni Crisostomo diceva: “Cerca la porta del tuo cuore, scoprirai che essa
è la porta che conduce al regno di Dio”. Dobbiamo volgere il nostro sguardo
verso l’interno, non verso l’esterno. Ma all’interno in un modo estremamente
particolare. Non sto dicendo che bisogna diventare introspettivi. Non dico che
si debba entrare nell’intimo come si fa in psicanalisi o in psicologia. Non si
tratta di compiere un viaggio nella propria interiorità, ma di incamminarsi
attraverso il nostro io, per approdare dal livello più profondo dell’io al
luogo dove egli dimora, quel punto dove l’io e Dio si incontrano. 

Anthony Bloom

Commenti

  1. In questo percorso - o almeno nella fase di avvicinamento ad esso - il senso della vanità occupa un posto importante. Vanità del senso comune, della piccolezza dell'animo, vanità delle astuzie e degli egoismi, vanità dei piaceri che non si accompagnano alla ricerca del Bene.

    Buona giornata a tutti
    AC

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